Gli esami della vista sono lo strumento grazie al quale possiamo raccogliere tutte le informazioni possibili sulle patologie oculari. Sono precisi e indolore e garantiscono una valutazione affidabile grazie alla quale sarai indirizzato verso la soluzione più adatta a te.
Non sempre i due occhi collaborano perfettamente tra di loro. Esistono infatti molte condizioni che impediscono il formarsi di una collaborazione o il mantenimento corretto della stessa nel tempo come lo strabismo, la differenza in miopia, astigmatismo o ipermetropia tra i due occhi. Tutti disturbi che possono causare visione affaticata, mal di testa, visione doppia occasionale e posizione anomala della testa.
La visita ortottica studia la presenza di strabismo, occhio pigro, visione doppia o disabilità della vista dovuta a un danno neurologico, e di ognuno di questi disturbi si occupa della relativa riabilitazione.
Perché è importante?
La visita ortottica è importante soprattutto nei bambini, perché una diagnosi precoce permette di curare e guarire eventuali difetti. Ad esempio un bambino in apparenza può vedere bene e non mostrare alcun segno di problema visivo, ma avere invece un solo occhio che vede bene e l’altro “pigro”, che va trattato il prima possibile.
Nell’adulto la visita ortottica è importante nel caso di affaticamento visivo, visione doppia e cefalea.
Come si svolge?
La visita ortottica consiste in una serie di test:
- misura dell’acuità visiva in cui si identificano i difetti di refrazione (miopia, ipermetropia, astigmatismo, presbiopia).
- test dei movimenti oculari in cui il paziente è invitato a seguire una luce nelle 9 posizioni di sguardo.
- cover test, ovvero un test oggettivo per determinare la presenza e la quantità di uno strabismo.
- test stereoscopici che misurano l’abilità nel percepire le figure tridimensionali per determinare il grado di cooperazione dei due occhi nella visione.
- schermo di Hess-Lancaster, un test per quantificare la diplopia (visione doppia) in tutte e 9 le posizioni di sguardo. Con questo test si valutano i disallineamenti variabili orizzontali verticali e torsionali, come quelli che si verificano in seguito a una paralisi o dovuti a una causa meccanica di restringimento dello spazio intorno all’occhio.
Terapia ortottica
L’ortottista può indicare al paziente esercizi ortottici da fare per stimolare i muscoli oculari. La terapia ortottica può aiutare l’oculista nella prescrizione di occhiali prismatici che possano alleviare il disagio di alcuni strabismi.
L’autorefrattometria è un metodo moderno computerizzato per stabilire la refrazione dei pazienti. L’esame permette all’oculista di avere in partenza una misura accurata del grado di miopia, astigmatismo e ipermetropia del paziente. Il risultato va poi verificato al tabellone luminoso (ottotipo).
Perché è importante?
È particolarmente utile quando il paziente non è in grado di collaborare in modo efficace, come nel caso di bambini o persone disabili. Gli autorefrattometri moderni sono sempre più precisi ma alcune patologie dell’occhio o l’età giovane del paziente possono alterare le misurazioni.
Come si svolge?
Il paziente si siede davanti allo strumento su cui poggia il mento e la fronte e viene invitato a fissare un’immagine centrale. In pochi secondi la macchina è in grado di elaborare e fornire delle misure che costituiscono la base di partenza per l’esame della vista.
La tonometria è un esame che serve a conoscere la pressione interna dell’occhio.
Perché è importante?
È importante per la diagnosi e il controllo del glaucoma, una patologia che danneggia il nervo ottico e che, se non curata, può portare alla cecità.
Come si svolge?
Presso Corsi Vision è possibile svolgere questo esame sia con la tonometria a contatto di Goldman sia con il tonometro a soffio.
La tonometria a contatto di Goldman (a contatto)
La tonometria a contatto di Goldman è esame in cui si anestetizza la cornea con un collirio. Dopo aver colorato le lacrime con un liquido apposito il cono del tonometro viene messo a contatto diretto con l’occhio e ne misura la pressione intraoculare.
Tonometro a soffio (non a contatto)
Il tonometro a soffio misura la pressione dell’occhio in soli 10 secondi in entrambi gli occhi con un semplice soffio d’aria. Non richiede anestesia.
Malattia/intervento di riferimento: glaucoma
L’esame computerizzato del campo visivo studia l’estensione e la qualità della visione periferica tramite uno strumento chiamato campimetro computerizzato, che misura la sensibilità della retina periferica agli stimoli luminosi. Si possono così comporre delle mappe di sensibilità retinica e paragonarle a un quadro di normalità in base all’età del paziente.
Perché è importante?
L’esame è molto utile per valutare la presenza di un danno della periferia della visione, che il paziente spesso non percepisce, in più ci indica la stazionarietà o la progressione del danno nel tempo dandoci un’informazione essenziale sulla validità della terapia in corso.
Come si svolge?
Il paziente si siede appoggiando il mento alla macchina, che ha l’aspetto di una cupola, e gli viene bendato un occhio. Viene quindi invitato a fissare un punto centrale da cui non deve distogliere lo sguardo per tutta la durata dell’esame. Il computer del campimetro fa apparire sulla cupola luci di diverse dimensioni e intensità, e il paziente deve premere un pulsante ogni volta che le percepisce con la coda dell’occhio. L’esame ha una durata variabile dai 5 agli 8 minuti per occhio.
Malattia/intervento di riferimento: glaucoma
Le fibre nervose retiniche costituiscono uno degli strati della retina, per la precisione il più interno, e formano il nervo ottico che porta le immagini al cervello. Lo spessore di questo strato della retina è indicativo della buona salute del nervo ottico e tende a ridursi nelle patologie del nervo ottico come il glaucoma.
La misura dello spessore di queste fibre si ottiene con un esame OCT (Optical Coherence Tomography) che si svolge intorno al nervo ottico, a 360°. L’esame serve a documentare la perdita di fibre nervose nel danno da glaucoma o da altre patologie come le atrofie ottiche e la sclerosi multipla.
Perché è importante?
Il danno al nervo ottico provocato dal glaucoma o da altre patologie non è reversibile, per cui è importantissimo scoprire i primi segni di assottigliamento delle fibre nervose che lo compongono. Con questo esame si può seguire la progressione del danno o l’efficacia della terapia in corso.
Come si svolge?
Il paziente appoggia mento e fronte sulla mentoniera dell’OCT e fissa un punto luminoso, dopodiché la macchina fa una scansione laser. I risultati vengono rappresentati in forma grafica e numerica dal software dell’apparecchio e paragonati a un range di normalità per il sesso, il gruppo etnico e l’età del paziente, in modo da evidenziare dei difetti localizzati di spessore da paragonare nel tempo.
Malattia/intervento di riferimento: chirurgia refrattiva (correzione laser), intervento di cataratta, pterigio, cheratocono
È un esame non invasivo che serve per valutare la superficie della cornea ed è chiamato così perché è simile alla mappatura di un rilievo o montagna. L’esame consiste nella proiezione sulla cornea del paziente di una serie di dischi concentrici luminosi; i dati ottenuti vengono elaborati da un computer che produce una mappa a colori delle curvature presenti in tutta la superficie della cornea.
Perché è importante?
La topografia corneale è uno strumento indispensabile:
- Per diagnosticare il cheratocono e per seguirne l’evoluzione
- Per la chirurgia refrattiva, in quanto prima che il laser rimodelli la cornea bisogna conoscerne la forma.
- Per la chirurgia della cataratta, perché è uno strumento indispensabile per aiutare a scegliere la lente migliore, inoltre evidenzia gli astigmatismi corneali ed eventuali aberrazioni corneali.
- Per valutare le patologie come lo pterigio e le cicatrici corneali che inducono irregolarità della superficie e possono produrre astigmatismi irregolari.
- Dopo il trapianto di cornea, perché aiuta a una rimozione selettiva delle suture per ridurre l’astigmatismo.
Come si svolge?
Il paziente si siede alla macchina, appoggia il mento e la fronte e viene invitato a fissare una mira. La macchina acquisisce in pochi secondi i dati che vengono elaborati da un computer e rappresentati in forma numerica e grafica. L’esame non è invasivo. PRENOTA
Malattia/intervento di riferimento:: maculopatie
La tomografia ottica computerizzata (OCT) del segmento posteriore è certamente l’esame più diffuso e sicuro per lo studio delle maculopatie. Si avvale di uno strumento, il tomografo a coerenza ottica, che nel corso degli anni ha subito vari sviluppi e miglioramenti.
L’esame sfrutta a una tecnologia laser chiamata “Swept-Source” che consente di ottenere immagini molto nitide e particolareggiate di tutti gli strati che compongono la retina, acquisite in un tempo molto breve. La rapidità di acquisizione permette di ridurre le imprecisioni dovute al movimento dell’occhio. Con la tecnologia Swept Source bastano 0.9 secondi per avere immagini 3D.
Perché è importante?
È l’esame più importante per lo studio della macula e quindi del paziente affetto da maculopatia, Grazie alla tomografia ottica computerizzata si possono vedere tutti gli strati che compongono la retina e la coroide ed evidenziarne le anomalie. Consente inoltre la diagnosi e il controllo delle maculopatie e di stabilire quando è il momento di iniziare la terapia intravitreale.
Come si svolge?
Il paziente si siede alla macchina, appoggia il mento e la fronte e viene invitato a fissare una mira. La macchina acquisisce in pochi secondi le scansioni retiniche, dopodiché i risultati vengono rappresentati in forma grafica e numerica dal software dell’apparecchio. L’esame non è invasivo.
Malattia/intervento di riferimento:: glaucoma
La gonioscopia è un esame che serve a misurare lo spazio compreso tra l’iride e la cornea. Non è una procedura dolorosa, ma un esame veloce che al limite può essere considerato fastidioso per il senso di abbagliamento.
Perché è importante?
È una tecnica utile per studiare e differenziare i vari tipi di glaucoma.
Come si svolge?
Dopo aver istillato qualche goccia di anestetico, si appoggia sull’occhio una lente particolare coperta da una sostanza viscosa (idrossimetilcellulosa). Il paziente sta col mento e la fronte poggiati su un microscopio chiamato lampada a fessura. Le immagini possono essere fotografate con la fotografia digitale del segmento anteriore.
Malattia/intervento di riferimento: cataratta, patologia delle palpebre e della cornea
Un apparecchio fotografico collegato alla lampada a fessura permette di fotografare la cornea, l’iride, il cristallino, il forame pupillare e le palpebre. Le immagini sono poi proiettate su un grande schermo in modo da dare modo anche all’accompagnatore di partecipare alla visita.
Perché è importante?
È usata per documentare tutte le lesioni visibili dell’occhio e delle palpebre e seguirne il loro ingrandimento o trasformazione.
Grazie alla fotografia digitale del segmento anteriore si può:
- seguire nel tempo l’evoluzione della cataratta.
- seguire l’evolversi di alcune patologie corneali.
- fotografare le immagini ricavate con la gonioscopia.
- stabilire il corretto posizionamento di protesi inserite chirurgicamente (IOL, stent ecc.).
Come si svolge?
Il paziente è seduto con il mento e la fronte appoggiate al microscopio e non avverte nulla di diverso da un normale esame di routine dell’occhio.
Malattia/intervento di riferimento: glaucoma, maculopatia
La Fundus Camera è uno strumento che permette di fotografare la parte posteriore dell’occhio e di ottenere un’immagine ad alta definizione. In questo modo l’oculista può osservare la retina nel dettaglio e scoprire non solo condizioni patologiche ma anche confrontarle nel tempo.
Perché è importante?
Permette di individuare e seguire nel tempo le patologie retiniche come la retinopatia diabetica e ipertensiva, le maculopatie, le alterazioni del nervo ottico legate al glaucoma, e di monitorare nel tempo la grandezza e l’aspetto dei nei e tumori dell’occhio.
Come si svolge
Il paziente si siede davanti alla Fundus Camera dove poggia il mento e la fronte, dopodiché si scattano una o più fotografie. In alcuni casi vengono istillate delle gocce per dilatare la pupilla e offrire un campo di osservazione più ampio.
Malattia/intervento di riferimento: maculopatie, distacco della retina glaucoma, degenerazioni retiniche periferiche
L’esame del fondo dell’occhio è un esame diagnostico che permette di studiare la parte posteriore dell’occhio, in particolare la retina e la sua parte centrale (la macula) e periferica, e il nervo ottico.
Perché è importante?
Con questo esame si può fare diagnosi e studiare molte patologie oculari come la retinopatia diabetica, la retinopatia ipertensiva, le maculopatie , le lesioni della periferia retinica che possono portare al distacco di retina, i tumori dell’occhio e le alterazioni del nervo ottico legate al glaucoma o ad altre patologie dell’encefalo.
Come si svolge?
Nella maggior parte dei casi vengono istillate nell’occhio delle gocce che dilatano la pupilla in modo da avere un campo di osservazione più ampio. Dopo 10-15 minuti il paziente viene osservato con uno strumento chiamato oftalmoscopio, che emette una luce intensa, e dovrà seguire una mira verso tutte le direzioni di sguardo.
Un altro metodo per esaminare il fondo dell’occhio è la Fundus Camera
Malattia/intervento di riferimento: glaucoma, chirurgia refrattiva (correzione laser vista)
La pachimetria è un modo semplice per misurare in maniera indolore lo spessore della cornea.
Perché è importante?
La misura dello spessore corneale può indicare al medico se la cornea è edematosa, cioè rigonfia di liquidi, inoltre aiuta a seguire nel tempo le patologie che possono causare un edema corneale. Anche l’uso di lenti a contatto in alcuni casi può provocare un edema corneale.
La pachimetria è un esame fondamentale da svolgere prima prima di un intervento di chirurgia refrattiva. Nella chirurgia refrattiva infatti la procedura implica la rimozione di uno strato di tessuto corneale, per cui è importante sapere quanto spessore corneale rimarrà dopo l’intervento.
La pachimetria è importante anche per monitorare il glaucoma perché la maggior parte dei metodi per misurare la pressione dell’occhio sono tarati per uno spessore corneale medio. In certi soggetti questo spessore è diverso per cui va corretta la lettura della misurazione della pressione intraoculare.
Come si svolge?
Sono molti gli strumenti che consentono l’esame. Nel nostro centro lo eseguiamo con l’OCT del segmento anteriore che ha il vantaggio di fornire una mappa dello spessore su una vasta area della cornea e poterla paragonare nel tempo.
Il paziente si siede davanti all’OCT del segmento anteriore che in 1 secondo acquisisce il dato senza contatto con l’occhio, come avveniva invece con la pachimetria a ultrasuoni. I risultati sono poi rappresentati in forma grafica e numerica dal software dell’apparecchio.
Malattia/intervento di riferimento: distacco di retina
L’ecografia oculare è un esame che sfrutta gli ultrasuoni per misurare e produrre immagini dettagliate dell’occhio.
Perché è importante?
Questa procedura aiuta a diagnosticare alcune patologie come i tumori dell’occhio e il distacco di retina, inoltre aiuta individuare la presenza di corpi estranei dentro l’occhio e a monitorare le conseguenze di traumi oculari, quando i mezzi diottrici dell’occhio possono essere opacizzati e non permettono di osservare direttamente l’occhio.
Come si svolge?
Il paziente ai siede con l’occhio chiuso e l’oculista poggia sulla palpebra un manipolo dove è stato applicato del gel sulla parte anteriore e può chiedere al paziente di guardare in varie direzioni. La procedura è indolore.
Malattia/intervento di riferimento: intervento di cataratta
Grazie alla biometria a ultrasuoni si può calcolare la lunghezza dell’occhio per determinare il potere della lente da scegliere per l’intervento di cataratta. Questo esame spesso è sostituito dalla biometria ottica, che non richiede contatto con l’occhio del paziente.
Perché è importante?
La biometria a ultrasuoni viene usata nel caso in cui il biometro ottico non riesca a misurare i dati necessari per la presenza di cataratte ipermature o cataratte bianche molto dense.
Come si svolge?
Dopo avere istillato gocce di anestetico si chiede al paziente di fissare al centro, dopodiché si poggia sul paziente un piccolo manipolo che emette ultrasuoni: a questo punto si raccolgono le letture delle misurazioni.
Malattia/intervento di riferimento: occhio secco
Il BUT o Break Up Time (letteralmente tempo di rottura) è un esame che dà indicazioni sulla qualità del film lacrimale.
Perché è importante?
Serve a calcolare la stabilità del film lacrimale, ovvero il film che protegge e lubrifica l’occhio: in pratica misura per quanti secondi il film rimane integro sulla superficie dell’occhio.
Come si svolge?
Il paziente è seduto davanti alla lampada a fessura dove poggia il mento e la fronte, dopodiché gli vengono istillate nel sacco congiuntivale alcune gocce di colorante, la fluoresceina. Si calcolano quindi i secondi trascorsi dopo un ammiccamento prima che il film lacrimale si interrompa.
Malattia/intervento di riferimento: occhio secco
Il Test di Shirmer è un test che quantifica la secrezione lacrimale.
Perché è importante?
Questo esami si usa per diagnosticare l’occhio secco patologia che può esporre l’occhio a fastidi, arrossamenti o ad altre patologie più gravi.
Come si svolge?
Si mette una striscia di carta bibula millimetrata nell’angolo inferiore esterno dell’occhio e dopo 5 minuti si misura il livello di imbibizione della striscia: se è sotto i 15 mm, vuol dire che il sistema lacrimale produce poca lacrima.
Malattia/intervento di riferimento: glaucoma
Il test di provocazione del glaucoma è una prova per testare l’aumento della pressione intraoculare: in pratica si cerca di testare la riserva funzionale delle strutture che hanno il compito di far defluire l’umor acqueo, mettendole in condizione di smaltire un carico idrico. L’esame ricorda un po’ la curva glicemica nel diabete.
Perché è importante?
In alcuni casi la diagnosi di glaucoma è dubbia. Il test può aiutare a chiarire se il paziente abbia un maggior rischio di sviluppare un glaucoma o chiarire perché, nonostante la terapia farmacologica, il danno sembra continuare.
Come si svolge?
Dopo avere fatto bere in litro d’acqua in 5 minuti si pone una benda sugli occhi del paziente e lo si fa stare 1 ora seduto in una stanza buia. In questo modo si può capire se il sistema di drenaggio è in grado di smaltire l’aumento della pressione oculare o se c’è una predisposizione al glaucoma.
È noto che il buio favorisce il rialzo della pressione, ma in occhi predisposti l’aumento può essere significativo. PRENOTA
Malattia/intervento di riferimento: cataratta, chirurgia refrattiva (correzione laser)
Qualsiasi occhio, anche il più perfetto, ha delle aberrazioni ottiche. Queste si dividono in Aberrazioni di Basso Ordine (LOA) come miopia, ipermetropia e astigmatismo, che si possono correggere con gli occhiali, e le Aberrazione di Alto Ordine (HOA) come l’aberrazione sferica, la coma e il trifoglio, che invece non si possono correggere con le lenti da occhiale.
L’aberrometria è un esame che consente di valutare le aberrazioni in gioco in un occhio e di distinguere quelle di alto ordine da quelle di basso ordine. In più l’aberrometro è in grado di stabilire se e di quanto una data aberrazione è causata dalla cornea o dai mezzi diottrici interni, compreso il cristallino.
Perché è importante?
L’esame è molto importante nei seguenti casi:
- valutazione pre-operatoria del paziente candidato alla chirurgia refrattiva.
- valutazione pre-operatoria della cataratta del paziente candidato a un impianto di lente intraoculare multifocale o astigmatica.
- esame del paziente con cataratta sospetta, ma non evidente.
- controllo post-operatorio del corretto posizionamento di una lente intraoculare multifocale o astigmatica.
- controllo post-operatorio di un paziente sottoposto a chirurgia refrattiva.
- Approfondimento diagnostico di tutte quelle patologie che limitano la capacità visiva e di cui gli altri esami diagnostici non riescono a rilevare la causa.
Come si svolge?
L’esame è del tutto innocuo e dura pochi secondi. Il paziente appoggia il mento e la fronte a davanti all’aberrometro che rileva i dati e li analizza. I risultati vengono rappresentati in forma grafica e numerica dal software dell’apparecchio. Prima dell’esame è opportuno sospendere le lenti a contatto morbide da 2 giorni e quelle rigide o semi-rigide da 2 settimane.
Malattia/intervento di riferimento: cataratta, chirurgia refrattiva
L’esame OCT del segmento anteriore è in grado di misurare in pochi secondi molti parametri della parte anteriore dell’occhio come:
- la curvatura anteriore e posteriore e lo spessore della cornea.
- la struttura dell’iride e l’angolo iridocorneale.
- la profondità della camera anteriore.
- la curvatura anteriore e posteriore.
- la forma e lo spessore del cristallino.
- la posizione effettiva di una lente intraoculare nell’occhio.
L’OCT del segmento anteriore è attualmente lo strumento con più potenzialità di sviluppo in tutto il panorama delle tecnologie in oculistica.
Perché è importante?
L’esame permette di avere una notevole quantità di informazioni utili per:
- la misura di molti parametri all’interno dell’occhio utili per la diagnosi e il controllo di patologie oculari o la pianificazione di un intervento chirurgico.
- la misura dell’ampiezza dell’angolo irido-corneale.
- la selezione di pazienti candidati alla chirurgia refrattiva e alla chirurgia della cataratta con lenti intraoculari multifocali o astigmatiche.
- la maggior precisione nel calcolo delle lenti intraoculari, in quanto si hanno con questo esame anche dati relativi alla curvatura posteriore della cornea, dello spessore e della forma del cristallino che altrimenti verrebbero ignorati.
- il controllo dell’esatta posizione della lente intraoculare dopo l’intervento di cataratta e il mantenimento di tale posizione nel tempo.
- Il controllo e la misura dei lembi corneali in caso di chirurgia corneale (Femto Lasik, DALK, DSAEK, DMEK e PK).
Come si svolge?
Il paziente appoggia mento e fronte sulla mentoniera dello strumento OCT Swept Source, che tramite un laser innocuo acquisisce i dati: questi sono elaborati quindi dal sistema e vengono presentati come immagini e numeri in pochi secondi.
Malattia/intervento di riferimento: intervento di cataratta
Con l’intervento di cataratta oltre a rimuovere il cristallino opaco si impianta una lentina intraoculare (IOL) che corregge la miopia, l’astigmatismo o l’ipermetropia del paziente. La scelta della lente è estremamente personalizzata non solo perché deve tenere conto di esigenze e abitudini, ma anche perché si basa su specifici parametri dell’occhio che vanno presi con cura e precisione. Da circa un decennio grazie alle tecnologie laser i biometri ottici hanno migliorato di molto la precisione di questi calcoli soprattutto rispetto ai biometri a ultrasuoni, loro predecessori.
Perché è importante?
L’esame permette di misurare con grande precisione:
- la lunghezza dell’occhio.
- la curvatura della cornea.
- l’ampiezza della camera anteriore.
- le dimensioni e lo spessore della cornea e del cristallino.
- la presenza e l’entità dell’astigmatismo da correggere.
Come si svolge?
Il paziente appoggia mento e fronte sulla mentoniera del biometro e fissa una mira luminosa. Lo strumento misura tramite un raggio laser tutti i parametri in pochi secondi, e non richiede istillazione di colliri o contatto con parte della strumentazione. I dati vengono convogliati su una piattaforma le cui formule di calcolo consentono di stabilire la potenza della lente intraoculare da impiantare.